Coltivare un orto in permacultura richiede un’attenta gestione delle risorse, non è solo una tecnica ma un modo di vivere in sintonia con la natura, rispettandone i ritmi e i cicli.
La permacultura non è solo una tecnica agricola, ma una “filosofia di vita” che ci insegna a vedere l’agricoltura come parte di un ecosistema più grande, in cui ogni elemento lavora insieme per il bene comune.
Quando mio marito Enrico ed io (a proposito, ciao sono Daniela!) abbiamo iniziato a produrre humus di lombrico, ci siamo subito resi conto che era perfetto per chi vuole coltivare l’orto in permacultura.
Il lavoro dei lombrichi sulla materia organica restituisce un fertilizzante naturale che si integra perfettamente con i principi di sostenibilità della permacultura e permette di rigenerare il terreno in modo naturale.
Ma partiamo dall’inizio: cosa significa? Come iniziare con la permacultura? Quali sono le tecniche chiave? Come puoi trasformare il tuo orto in un ecosistema equilibrato e rigoglioso?
Prima un po’ di storia
La permacultura è stata sviluppata negli anni ’70 da due pionieri australiani: Bill Mollison e David Holmgren.
Bill Mollison, considerato il “padre della permacultura”, era un biologo e professore universitario che, insieme al suo studente David Holmgren, ha ideato questo sistema agricolo basato sull’osservazione dei modelli naturali.
La loro visione era creare un metodo di coltivazione che potesse rigenerare l’ambiente, rispettando i cicli naturali e riducendo l’uso di risorse esterne. Grazie al loro lavoro, la permacultura si è diffusa a livello globale, diventando un riferimento per chi cerca soluzioni sostenibili nell’agricoltura e nella gestione del territorio.
Cosa significa progettare un orto in permacultura
Progettare un orto in permacultura significa quindi pensare in termini di sinergia: ogni pianta, ogni elemento deve avere una funzione utile all’ecosistema, riducendo al minimo l’uso di risorse esterne.
L’obiettivo è creare un orto autosufficiente che si rigeneri naturalmente, proprio come avviene nei boschi o nei prati selvatici.
Ci sono diverse tecniche che puoi utilizzare per avviare il tuo orto in permacultura:
- Gilde (Guilds): le gilde sono gruppi di piante che collaborano tra loro. Ad esempio, puoi piantare alberi da frutto, arbusti e ortaggi insieme in modo che si supportino a vicenda. Le piante più alte offrono ombra e protezione dal vento a quelle più piccole, mentre le piante a radice profonda aiutano ad aerare il terreno.
- Fossi livellari (Swales): questa tecnica consiste nello scavare fossi poco profondi lungo le curve di livello del terreno per raccogliere e trattenere l’acqua piovana, prevenendo l’erosione e irrigando il terreno in modo naturale.
- Coltura su cumuli (Hugelkultur): qui si tratta di creare cumuli di terra sopra tronchi e rami che si decomporranno nel tempo, arricchendo il terreno e migliorando la sua capacità di trattenere l’umidità. È un sistema perfetto per mantenere il terreno fertile e rigenerativo.
- Pacciamatura (Mulching): coprire il terreno con materiali organici come foglie, paglia o erba tagliata non solo riduce la crescita delle erbe infestanti, ma protegge anche il suolo dall’evaporazione e lo arricchisce di sostanza organica mentre si decompone.
- Zone e settori (Zoning): in permacultura, si suddivide lo spazio in zone in base alla frequenza con cui vi accedi. Le piante che richiedono più attenzione, come gli ortaggi, vanno vicino alla casa, mentre le piante più autosufficienti, come gli alberi da frutto, possono essere posizionate più lontanScarica la nostra guida per conoscere le tecniche della permacultura e progettare il tuo orto sostenibile
Ogni orto può essere gestito in modo sostenibile, scarica la nostra guida per conoscere tutte le tecniche della permacultura e ottenere consigli pratici per iniziare.
Il passaggio da un orto “normale” a un orto in permacultura
Se hai già un orto, non temere: puoi trasformarlo in un orto in permacultura un passo alla volta. Quando si inizia a sperimentare con la permacultura la prima cosa da fare è osservare il tuo terreno.
L’osservazione è il punto di partenza: devi capire come l’acqua si muove nel tuo orto, quali zone ricevono più o meno sole, dove c’è vento o ombra.
Da qui, inizi a piantare secondo il principio delle gilde. Ti faccio un esempio per un piccolo frutteto. Puoi piantare erbe aromatiche e fiori tra gli alberi per attirare insetti benefici e creare una piccola biodiversità. Invece di file di piante isolate, puoi creare piccoli gruppi che lavorano insieme: i frutti crescono più sani, il terreno rimane fertile più a lungo e riduci notevolmente il bisogno di irrigazione.
L’aggiunta di fossi livellari aiuta a prevenire l’erosione del suolo in alcune aree, specialmente dopo le forti piogge, mentre con la pacciamatura riduci drasticamente la presenza di erbe infestanti senza dover ricorrere a diserbanti chimici.
I danni dei fertilizzanti chimici rispetto a quelli naturali
Una delle cose che più colpisce quando parlo con i nostri clienti, è vedere da vicino i danni che i fertilizzanti chimici possono fare al suolo.
Molti agricoltori li utilizzano perché offrono una soluzione rapida e aumentano la resa nel breve termine, ma alla lunga impoveriscono il terreno. I fertilizzanti chimici eliminano i microrganismi benefici che vivono nel suolo, compromettendo la sua capacità di rigenerarsi. Questo crea una dipendenza sempre maggiore da input esterni, portando a una spirale di degrado.
L’alternativa? Fertilizzanti naturali come l’humus di lombrico. A differenza dei prodotti chimici, l’humus di lombrico arricchisce il terreno di acidi umici e fulvici, favorendo la formazione di strutture organiche nel suolo. Migliora la ritenzione idrica e nutre le piante in modo naturale e costante, riducendo anche il rischio di malattie.
Humus di lombrico: il fertilizzante perfetto per la permacultura
L’humus di lombrico è davvero prezioso per chi pratica la permacultura. Powercompost® è un ammendante naturale è ricco di nutrienti essenziali come azoto, fosforo e potassio, che nutrono le piante in modo equilibrato e prolungato nel tempo.
Migliora la struttura del suolo e stimola la crescita delle radici grazie alla presenza di microrganismi benefici.
In permacultura, l’obiettivo è ridurre al minimo gli input esterni e lavorare in sinergia con la natura. L’humus di lombrico risponde perfettamente a questa esigenza, rigenerando il suolo e stimolando la crescita delle piante in modo completamente naturale. Nel nostro orto, lo utilizziamo regolarmente, mescolandolo al terreno prima della semina o distribuendolo come pacciamatura.
Consigli pratici per l’applicazione dell’humus di lombrico nell’orto
Se vuoi iniziare a utilizzare l’humus di lombrico nel tuo orto, ecco qualche consiglio pratico su tempi e modi di applicazione:
- Prima della semina: mescola 1-2 kg di humus di lombrico per metro quadrato direttamente nel terreno. Questo migliorerà la struttura del suolo e favorirà una migliore germinazione dei semi.
- Durante il trapianto: quando trapianti le piantine, aggiungi circa 200-400 grammi di humus per pianta nella buca di trapianto. In questo modo, le radici avranno accesso immediato ai nutrienti essenziali.
- Pacciamatura: dopo la semina, puoi utilizzare l’humus di lombrico anche come pacciamatura, distribuendolo uniformemente sulla superficie del terreno. Questo non solo arricchisce il suolo, ma aiuta anche a trattenere l’umidità e a proteggere le radici delle piante.
- Periodi di applicazione: l’humus di lombrico può essere applicato in qualsiasi stagione, ma i momenti migliori sono la primavera e l’autunno, quando il terreno è più ricettivo e le piante sono in fase di crescita attiva o preparano le riserve per l’inverno
Nella tabella hai il calendario della semina con le quantità consigliate
Le caratteristiche organiche dell’humus di lombrico
L’humus di lombrico non è solo un ammendante organico: è un concentrato di vita per il tuo terreno. Ecco cosa contiene:
- Azoto (N): favorisce la crescita delle foglie e stimola lo sviluppo vegetativo.
- Fosforo (P): essenziale per lo sviluppo delle radici e la produzione di fiori e frutti.
- Potassio (K): migliora la resistenza delle piante a malattie e stress ambientali, come siccità o freddo.
- Acidi umici e fulvici: aiutano la decomposizione della materia organica, migliorando la struttura del suolo e la capacità di trattenere l’acqua.
- Microrganismi benefici: come batteri e funghi, che proteggono le piante da malattie e parassiti del suolo, mentre promuovono la decomposizione dei nutrienti.
La permacultura: un bene per tutti
Progettare un orto in permacultura non è solo una scelta agricola, è un obiettivo.
Vuol dire imparare a lavorare con la natura, piuttosto che contro di essa, e creare un ecosistema in cui tutto è connesso.
Ogni pianta, ogni insetto e ogni organismo nel suolo hanno un ruolo da svolgere, e noi possiamo facilitare questa sinergia attraverso l’uso di tecniche come le gilde e l’aggiunta di fertilizzanti naturali come l’humus di lombrico.
Se sei interessato a iniziare il tuo percorso nella permacultura, ti invito a osservare il tuo orto, sperimentare con piccole modifiche e adottare fertilizzanti naturali che nutrano il suolo nel lungo periodo.
Sono convinta che, una volta iniziato, non tornerai più indietro.
Se hai bisogno di una consulenza per progettare il tuo orto in permacultura e vuoi usare un fertilizzante naturale certificato, scrivici o chiamaci.
Io e Enrico siamo qui per darti una mano.